“Lucio Fontana nel febbraio del 1947, scrive a Tullio d’Albisòla (abile e rinomato ceramista del 900 italiano): “Caro Tullio, a Marzo mi imbarcherò sul vaporetto che mi riporterà in Italia. Farò una fesseria, ma che importa? E’ troppo il desiderio di tornare e liberarmi da questo ambiente. E tra il suicidio ed il triste ritorno, ho scelto la seconda poiché vivo nella speranza di poter creare ancora opere che mi facciano sentire vivo.”
E su quest’ultima frase di Fontana io voglio porre la mia attenzione: l’arte fa sentire vivi. In ogni sua sfumatura, l’arte è l’unica cosa che nella nostra vita ci libera da ogni costrizione, da ogni dogma e da ogni obbligo. E questo vale sia per chi la esegue che per chi ne fruisce. Chi crea l’arte genera l’occasione, per altri, di liberarsi da quei momenti di oppressione che troppo spesso ci accompagnano.
Per quanto riguarda la possibilità di fruire dell’arte, non è cosa poco: troppo spesso diamo l’arte per scontata, pensando che è una cosa da tutti. Ma non è così: poter dire “Oggi vado ad un museo….domani vado a vedere quella tale mostra…” è un grande privilegio! Poter assecondare la mia fame di cultura osservando le vostre opere, è un privilegio!
Ed è proprio perché godere dell’arte è un privilegio, che essa ci rende liberi ma sopratutto vivi.
Grazie.”
Dott.ssa Rosanna Chetta – Art Critic & Manager Artexpò Gallery